"Coniuntiones et oppositiones luminarium anni Salvatoris nostri 1505"

Un raro calendario a stampa degli inizi del secolo XVI conservato nella Biblioteca comunale degli Intronati

I calendari prodotti ai primordi dell’ars artificialiter scribendi erano generalmente stampati su fogli sciolti. Spesso ornati da ricche cornici di legni xilografici, che raffiguravano immagini dei corpi celesti, segni zodiacali, ritratti di santi, di papi o di astronomi, contenevano anche proverbi e consigli sui comportamenti da adottare nei vari momenti dell’anno. Purtroppo, come per tutte le pubblicazioni di uso quotidiano e di larga lettura, questi documenti furono quasi sempre destinati a un facile deterioramento e a un’esistenza effimera

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"Finit hic liber"

Il colophon nei testi a stampa della Biblioteca digitale

Il colophon è una formula posta alla fine di una pubblicazione, in cui si trovano indicazioni riguardanti la stampa e non solo. Presente nelle pubblicazioni del XV-XVI secolo e oltre, nella fase più antica dell'arte tipografica supplisce per molti aspetti al futuro frontespizio, di cui ispirerà contenuti e forma.

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"Imprimit ille die quantum non scribitur anno"

I classici greci e latini nel fondo incunaboli della Biblioteca comunale degli Intronati

La Biblioteca comunale degli Intronati conserva un fondo di oltre 1.000 pubblicazioni quattrocentesche di inestimabile valore, in molti casi edizioni di grande rarità, di cui si conoscono soltanto poche copie al mondo. All’interno del fondo, fra le altre tipologie editoriali particolarmente diffuse nel ’400, quali i libri di ambito liturgico o quelli giuridici di uso universitario, sono presenti anche 200 edizioni di autori dell’antichità classica e dei primi secoli del Cristianesimo

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"Tempus tantum nostrum est"

Calendari, mesi e segni zodiacali nei manoscritti della Biblioteca

“Niente ci appartiene, soltanto il tempo è nostro” (Seneca, "Epistula ad Lucilium" I, 1.2)

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Disegni firmati di Crescenzio Onofri

e il “senso sonoro del paesaggio”

L’album E.I.4 contiene una preziosa e rara selezione di disegni di paesaggio. I fogli sono ancora completamente incollati alle carte azzurre del registro composto nel corso dell’Ottocento e giunto in Biblioteca nel 1886 con legato testamentario di Giuseppe Porri.

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Impresso a Siena

I testi dello Studium senese agli albori della stampa

L’avvento della stampa a caratteri mobili è stata una delle più importanti rivoluzioni tecnologiche, socio-culturali ed economiche della società europea nella prima età moderna e ha apportato considerevoli cambiamenti anche nel rapporto tra le università e il sistema di produzione dei testi per lo studio e l’insegnamento. Anche a Siena, come altrove, la prima attività tipografica fu costituita principalmente da testi destinati all'uso dei frequentatori dello Studium locale

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Libro d’ore

“best seller del Medioevo”

Il libro d’ore è stato per eccellenza il libro di preghiera destinato alla devozione privata per almeno tre secoli dal XIV al XVI secolo; tipologia libraria che nasce per i laici su imitazione del breviario, il libro di preghiera del clero, testimoniando il passaggio dalla preghiera orale a quella interiore, personale e silenziosa.

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“SCRIPTUS PER ME …”

Una selezione di sottoscrizioni di copisti dai manoscritti della Biblioteca comunale degli Intronati

Prima dell’invenzione della stampa l’attività di copia dei manoscritti era legata alla figura del copista. Il colophon, o sottoscrizione, termini di norma usati indifferentemente come sinonimi, è il breve testo con cui lo scriba conclude il proprio lavoro di trascrizione: poche parole per lasciare una traccia di sé. La consuetudine di dire qualcosa di attinente alla propria personalità o alle condizioni materiali in cui svolge il lavoro di copia, sottolineando la fatica dello scrivere, è un fenomeno osservabile lungo tutta la storia del libro manoscritto.

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