Tipo documento
Manoscritto
Titolo
[Innario, in armeno]
Descrizione fisica
247, I' carte ; 205 x 130 mm
Note generali
Membranaceo, cc. 1r-247v [Innario, in armeno] acefalo e mutilo
Note di provenienza
Il codice offre a c. 83v la sottoscrizione del copista "Dawit" (David), che invoca preghiere per sé e per i genitori e chiedendo grazia per i propri errori; dopo la sottoscrizione è attestato inoltre un restauro del volume risalente al 1620, eseguito da un non meglio specificato padre“Bardolimeos” (Bartolomeo) che lo avrebbe rilegato. Non si sa con certezza come il codice sia giunto in Biblioteca, anche se è indubbio che l’esemplare si trovasse già nell’attuale sede sul finire del secolo XVIII, come attesta la firma del bibliotecario GiuseppeCiaccheri (1723-1804). Si può pertanto supporre che il manoscritto sia pervenuto a seguito delle soppressioni leopoldine (ca. 1780-1790) di alcuni conventi olivetani presenti in città: dopo l’abolizione nel 1650 dell’ordine basiliano armeno da parte di Innocenzo X, i beni di quest’ordine erano infatti passati a quello olivetano.
Note all'esemplare
Numerazione recente a matita. Decorazione: Presenta una decorazione semplice con motivi floreali e geometrici in inchiostro rosso. Legatura di fattura armena, in pelle con decorazioni incise a secco, a ribalta; controguardie in seta rossa.
Livello del manoscritto
descrizione esterna