[Caerimoniale Romanum. Caerimoniale Cinughi]
Tipo documento
Manoscritto
Titolo
[Caerimoniale Romanum. Caerimoniale Cinughi]
Possessori e provenienza
Giovanni Cinughi vescovo di Montalcino e Pienza, Opera del Duomo Siena
Descrizione fisica
I, 99 carte : Membr. ; mm 315 x 221
Note generali
cc. 1r-74r, [Caerimoniale Romanum. Caerimoniale Cinughi]. Inc.: Circa ordines conferendos notandum est quod episcopus sine licentia; Reverendus in Christo pater et dominus (c. 2v). Expl.: faciat similiter. Aliter absolutio non valetur. | Sul contropiatto posteriore brano sulle proibizioni per i Fratelli che devono essere ordinati, inc.: "Fratres qui estis ordinandi. Quia vita vestra debet esse speculum laycis seu a communi conversatione"; expl.: "aliquem ordinem recipiat sub penis excomunicationis prohibemus. Telos" (sec. XV). A c. Irv tavola del contenuto.
Note di provenienza
Il codice fu commissionato da Giovanni Cinughi dopo la nomina a vescovo di Chiusi da parte di Pio II; esso è ritenuto databile entro l'arco cronologico 1460-1470. Il manoscritto, più noto come "Cerimoniale Cinughi", giunse presso la Biblioteca comunale degli Intronati nel 1761 proveniente dal Duomo di Siena, registrato nell'inventario del 1547 come un "ordenario da conferire le sette ordini ecclesiale foderato di rosso con l'arme de' Cinughi" (M. Butzek, Gli inventari della Sagrestia ..., 2012, p. 660, n. 201). Sul contropiatto posteriore è una precedente segnatura: "LXXXXVIII" (sec. XV-XVI); sul dorso cartellino recante un titolo e una segnatura: "Modus conferendi ecclesiasticos ordines. 40" (sec.XVIII); sul piatto anteriore cartellino con il numero "674" (sec. XX). Il manoscritto è identificabile nel nr. 57 dell'inventario redatto nel 1761 da Giuseppe Ciaccheri "Catalogo de' libri e codici latini manoscritti trasportati dalla venerabile Opera Metropolitana in questa pubblica Libreria" (ASS, Studio 102, Deliberazioni, Inserto 1, fasc. 2; edito in Klange Addabbo, Inventari, p. 217 (che lo indica come inserto 6)). Il codice è inoltre individuabile nel catalogo della Biblioteca redatto dallo stesso Ciaccheri "Indice primitivo dei manoscritti ... " con segnatura XXIX.D.40 corredata dalla notizia che nella parte iniziale del codice era una "Oratio ad barbam tondendam", ora non più rintracciabile (ms. Z.I.16, c. 258v).
Note all'esemplare
L'arco cronologico indicato per la datazione (1460-1470) tiene conto della data in cui Giovanni Cinughi venne nominato vescovo di Chiusi da Pio II (cfr. Ughelli, Italia Sacra, vol. III, coll. 644-645), anno in cui commissionò il codice, e dell'anno della sua morte. Fascicolazione: 1-9(10); 10(9); l'ultimo foglio del fascicolo finale è incollato al piatto posteriore. Impaginazione: 42 [203] 70 x 34 [130] 57 - rr. 23 / ll. 22 (22 linee scritte su 23 tracciate) Decorazione: Iniziale istoriata con fregi floreali sui margini (c. 1r); iniziali filigranate; rubricato; disegni marginali aggiunti alle cc. 9r-11. Sul margine inferiore di c. 1r è lo stemma di Giovanni Cinughi; nell'iniziale istoriata è raffigurato un vescovo da identificare con lo stesso Cinughi, che sta ordinando un abate leggendo il cerimoniale. Sulla decorazione, in passato ritenuta vicina alla scuola di Sano di Pietro, Ciardi Duprè rileva invece influssi di Giovanni di Paolo. Studi più recenti attribuiscono il ritratto del vescovo all'interno dell'iniziale istoriata a Pellegrino di Mariano, coinvolto all'epoca di Pio II nell'impresa dei corali del Duomo di Pienza (cfr. Fattorini, Santa Maria, 2014, p. 45). Legatura moderna in cuoio.
Bibliografia
Ilari, Indice, 1846 ; V, 66 ; D'Ancona, Miniatura alla Mostra senese, 1904 ; 377-386 ; Ciardi, Osservanza, 1984 ; 145, 147, 148, 154 ; Fattorini, Santa Maria, 2014 ; 45
Livello del manoscritto
descrizione esterna