Tipo documento
Manoscritto
Possessori e provenienza
Bartoli, Carlo <vescovo; prima metà sec. 14.-1444>, Opera del Duomo <Siena>
Descrizione fisica
II, 194 carte : Membr. ; mm 250 x 183
Note generali
Missale, cc. 1r-6v Kalendarium, cc. 7ra-84ra Proprium de Tempore (Dominica I Adventus - Sabbatum Sanctum), cc. 84ra-84va Rubrica, cc. 84va-85rb Ordo missae, cc. 85va-91rb Praephatii cum notis, cc. 92va-95va Sacramentarium, cc. 95va-128vb Proprium de Tempore (Pascha - Dominica XXIV post Pentecosten), cc. 128vb-161ra Proprium sanctorum (s. Andreas - s. Catharina), cc. 161ra-177ra Commune sanctorum, cc. 177ra-178ra Dedicatio ecclesiae, cc. 178ra-178vb Missae propriae, cc. 178vb-188ra Missae votivae, cc. 188ra-191rb Missae pro defunctis, cc. 191rb-191vb Missa pro desiderantibus penitentiam, cc. 191vb-193rb Benedictiones (Sponsae, salis, aquae)
Note di provenienza
Il manoscritto proviene dall'Opera del Duomo di Siena, giunto nel 1761; esso corrisponde al n° 36 dell'inventario redatto nel 1761 da Giuseppe Ciaccheri "Catalogo de' libri e codici latini manoscritti trasportati dalla venerabile Opera Metropolitana in questa pubblica Libreria" (ASS, Studio 102, Deliberazioni, Inserto 1, fasc. 2; edito in Klange Addabbo, Inventari, p. 217). Il volume è stato identificato con il Messale appartenente all'eredità del vescovo Carlo Bartoli (prima metà sec. XIV-1444), poi passato all'Opera del Duomo insieme ad altri manoscritti (tra cui con certezza i mss. G.III.17 e G.III.19), rintracciabile negli inventari dell'Opera dal 1449 in poi (editi in Butzek, Gli inventari, 2012, p. 249 ) e descritto come "Uno mesaletto fornito, lassò misser Carlo, coperto di rosso. Singniato novantaquattro": il numero "LXXXXIIII" è di fatto visibile sul contropiatto posteriore del manoscritto (cfr. Mecacci 2020 e 2021 in bibl.). A c. 1r, sul margine inferiore, il nr. 14 corretto in 19 (sec. XVII); sul contropiatto anteriore è presente la segnatura dell'Opera metropolitana "Grad. II n° 11" (sec.XVIII); sul dorso un cartellino dà indicazione del contenuto e della data insieme al nr. "12" di incerto significato: "Missale romanum 12. sec. XV" (sec. XVII-XVIII). Sempre sul dorso è il cartellino con la precedente segnatura riferibile alla Biblioteca comunale "A.2.10" (sec. XIX).
Note all'esemplare
Numerazione moderna; c. 194 bianca. Fascicolazione: 1(6); 2-8(10); 9-10(8); 11-19(10); 20(12) Impaginazione: 25 [165] 58 x 20 [60 (10) 60] 32 - rr. 32/ll. 31 Notazione musicale: notazione musicale quadrata a inchiostro su tetragramma rosso alle cc. 85v-91r, 94ra-95ra. Decorazione: Iniziale figurata con Cristo Benedicente a c. 7r; illustrazione a piena pagina con la Crocifissione con san Giovanni Evangelista e la Madonna a c. 92v; iniziali filigranate, maiuscole rilevate di giallo, rubricato. In particolare per la Crocifissione, è stata notata l'eccezionalità dell'iconografia in cui, contrariamente alla consuetudine, san Giovanni si colloca a sinistra e la Vergine a destra. Largamente accettata dalla critica è l'attribuzione delle due miniature a Stefano di Giovanni detto il Sassetta, per il quale non è però documentata un'attività come miniatore; ma rimane qualche incertezza sull'epoca di esecuzione: le proposte oscillano tra la seconda metà degli anni Venti (sulla base del confronto con il Trittico dell'Arte della Lana), gli anni intorno al 1435-1440 (per i rimandi alla croce di S. Martino di cui rimangono i terminali; Siena, Collezione Chigi Saracini). Scrittura: littera textualis Legatura antica su assi, dorso in pelle.
Bibliografia
Ilari, Indice, 1846 ; V, 72 ; Gotico a Siena, 1982 ; 385 ; Ciardi, Osservanza, 1984 ; 135, 145, tavv. a p. 133, 137 ; Art gothique Siennois, 1983 ; 339-342 ; Christiansen-Kanter-Strehlke, Pittura senese, 1989 ; 102-104 nr. 5 ; Arti a Siena, 2010 ; 522-523 nr. G.4 ; Pezzo, in Bibliotheca selecta, 2014 ; 30-31 ; Mecacci, I tranelli, 2020 ; 192, 200, 201, 214 ; Mecacci, Curiosità e scoperte, 2020 ; 213 e segg. ; Mecacci, I Manoscritti dell'Opera, 2021 ; 139 e Tabella
Livello del manoscritto
descrizione esterna