Tipo documento
Manoscritto
Responsabilita' secondaria
[Miniatore] Giovanni : di Paolo, [Miniatore] Pellegrino : di Mariano
Possessori e provenienza
Eremo di San Salvatore O.E.S.A. Lecceto
Descrizione fisica
I, 120 (1-120), I' carte : Membr. ; mm 610 x 410
Note generali
Graduale, cc. 1r-117v Proprium de tempore (Dominica I post Pentecosten - Dominica XXIV post Pentecosten), cc. 117v-120v Missa in transfiguratione Domini (add., sec. XV-XVI)
Note di provenienza
Il manoscritto proviene dall'Eremo di San Salvatore di Lecceto; esso è parte di un ciclo Graduale completo, costituto da almeno 6 volumi (stilisticamente eterogenei e cronologicamente successivi): i mss. H.I.1, G.I.7 e G.I.14 (si tratta dei volumi più antichi, relativi al Proprium de tempore, realizzati tra il 1415 e 1422 su commissione del priore leccetano fra' Filippo degli Agazzari: cfr. DBI, 1, pp. 378-379), il ms. H.I.2 (realizzato successivamente, attorno al 1460 circa, per completare il ciclo del "Proprium de tempore" rimasto interrotto per la morte di Filippo degli Agazzari) e i mss. G.I.13 e G.I.9 (con il Proprium de sanctis e il Commune de sanctis, databili al 1490 circa); ad essi va probabilmente aggiunto anche l'Innario Add. 30014 conservato presso il British Museum di Londra, datato 1415., Sul taglio inferiore segnatura moderna vergata a penna: "H" (sec. XVI); sul piatto posteriore, in alto, tracce di un cartellino cartaceo asportato; in alto a destra segnatura moderna vergata ad inchiostro nero: "A" (sec. XVIII); sulla controguardia anteriore è stato riportato un foglio cartaceo moderno (sec. XVIII) con indice alfabetico dei brani liturgici contenuti nel Graduale; sul dorso, in alto, cartellino cartaceo con attuale segnatura: "H.I.2" (sec. XIX); sul piatto anteriore cartellino cartaceo: "679" (sec. XX).
Note all'esemplare
La datazione è ricavata da Vailati Schoenburg, Libreria di Lecceto, 1990, pp. 399-401. Fascicolazione: 1-14(8); 15(6); 16(2); il fascicolo 16 è aggiunta posteriore. Fascicoli numerati I-XV (eccetto l'ultimo). Segnatura a registro dei fascicoli, che comincia con "a", omette il fascicolo 8, salta la lettera "m" (ma senza lacune) e contrassegna l'ultimo fascicolo "p/q". Impaginazione: 44 [430] 6/130 x 42/6 [256] 6/100 - rr. 36/ll. 6 - 6 tetr. Notazione musicale: sistema di sei tetragrammi ad inchiostro rosso con notazione quadrata ad inchiostro nero. Rigatura: le linee della doppia giustificazione marginale e di quella inferiore sono state accuratamente ribadite con inchiostro rosso, creando intorno al testo una sorta di cornice. Scrittura: littera textualis Decorazione: Iniziali figurate alle cc. 1r (con fregio a cornice), 5r, 9r, 13v, 18v, 23r, 28r, 32r, 36r, 40r, 45r, 49v, 55v, 60r, 63r, 68v, 77r, 83r, 91v, 96r, 99v, 109v e 113v; iniziali ornate con oro; iniziali filigranate (alle cc. 1v-2r); iniziali semplici; rubricato; spazio riservato a c. 68r; alle cc. 117v-120v iniziali semplici (aggiunta del sec. XVI). Le iniziali semplici sono in realtà iniziali filigranate, rimaste prive di ornato: lo spazio circostante è stato predisposto per accogliere la decorazione. Le miniature che decorano il manoscritto, in stretto rapporto con il contenuto liturgico, sono state attribuite a due artisti. Il primo di questi è Giovanni di Paolo la cui presenza è riconosciuta nelle iniziali alle cc. 5r (Preghiera di un supplice), 9r (Eremita penitente), 91v (Monaco in preghiera), cui si aggiungono le due iniziali ornate alle c. 72v e 80v; il secondo artista, cui si devono la maggior parte delle iniziali, è Pellegrino di Mariano. Circa l'epoca di realizzazione della decorazione, è ritenuta collocabile intorno al 1460 (cfr. Vailati Schoenburg Waldenburg, Chelazzi Dini e Ciardi Dupré, infra). Legatura moderna (sec. XVIII), in pelle rossa impressa su assi, con parti metalliche parzialmente conservate. Numerazione moderna sul margine destro superiore, che salta 109 e computa la compagine 1-121; una mano recente è intervenuta per correggere il salto di numerazione e computa in modo esatto 108-120 (numerazione qui seguita). Le cc. I e I' sono membr. antiche, originali carte di guardia del codice.
Bibliografia
Ilari, Indice, 1846 ; V, 71 ; Mostra arte Senese, 1904 ; 151 ; D'Ancona, Mostra Senese, 1904 ; 386 ; Pope Hennessy, Giovanni di Paolo, 1937 ; 100-101 ; Brandi, Giovanni di Paolo, 1947 ; 86 n. 70 ; Mostra storica miniatura,1953 ; 248 ; Diringer, Illuminated Book, 1958 ; 308 ; Berenson, Italian Pictures, 1968 ; 248 ; Vailati Schoenburg Waldenburg, Codici miniati Senesi, 1973-1974 ; I 82-89 e 100-101, II 215-240 ; Vailati Schoenburg Waldenburg, Eremo di Lecceto, 1981 ; 22-24 ; Chelazzi Dini, Gotico a Siena, 1982 ; 369-371 ; Art gothique Siennois, 1983 ; 324-327 ; Ciardi, Osservanza, 1984 ; 124, 131, 138, 147 ; Vailati Schoenburg Waldenburg, Libreria di Lecceto, 1990 ; 399-401, 515-522 tav. 219-238 ; Baroffio, Iter Liturgicum, 1999 ; 239 ; DBMI, 2004 ; 291-293, 856-859
Livello del manoscritto
descrizione esterna