Missale
Lingua
latino
Tipo documento
Manoscritto
Titolo
Missale
Possessori e provenienza
Opera del Duomo Siena
Data
[1276-1300]
Descrizione fisica
94 carte : Membr. ; mm 265 x 162
Note generali
Missale (acefalo, lacunoso e mutilo), cc. 1r-38v Proprium de tempore et sanctorum (s. Stefanus - s. Andreas, ottava Natale - Pentecoste, acefalo e lacunoso), cc. 38v-46v Commune de sanctis, cc. 47r-74r Missae propriae et votivae, cc. 74r-80v Canone (lacunoso), cc. 80v-83r Missa pro defuncto et in anniversario, cc. 83r-94v Missae votivae (mutilo)
Note di provenienza
Il manoscritto è stato realizzato per l'Opera del Duomo di Siena da cui è pervenuto nel 1761. Il codice, ritenuto da Marchetti (cfr. bibl.) il più antico Messale della cattedrale senese giunto fino a noi, è identificabile con il nr. 46 del catalogo redatto da Giuseppe Ciaccheri nello stesso anno "Catalogo de' libri e codici latini manoscritti trasportati dalla venerabile Opera Metropolitana in questa pubblica Libreria" (ASS, Studio 102, Deliberazioni, Inserto 1, fasc. 2; edito in Klange Addabbo, Inventari, p. 217 (che lo indica come inserto 6)). Sul contropiatto posteriore annotazioni antiche di natura liturgica. Sul contropiatto anteriore la segnatura dell'Opera del Duomo di Siena "Grad. II. n° 21" (sec. XVIII); cartellino che pende dal piatto anteriore con il nr. "II". Sul dorso cartellino moderno con il titolo "Messale romano, sec. XIII" (sec. XVIII).
Note all'esemplare
Fascicolazione: 1(8); 2(6); 3-12(8); nel fasc. 2 manca il bifoglio centrale; tra le cc. 39 e 40 è inserito un frammento originario con un'aggiunta al testo; inizio fascicolo lato carne. Impaginazione: 28 [173] 64 x 24 [103] 35 - rr. 21 / ll. 20 Decorazione: Iniziali istoriate alle cc. 74v-75r (Cristo Benedicente circondato dai simboli dei quattro evangelisti e la Crocifissione con la Vergine e s. Giovanni); iniziali filigranate in rosso e in azzurro; iniziali semplici; rubricato. Le due miniature sono attribuite a un miniatore senese affine al Primo Maestro di Santa Maria dei Servi). La raffigurazione di Cristo Benedicente (c. 74v) riflette fedelmente il modello iconografico affermato in ambito locale dal dossale del Salvatore del Maestro di Tressa del 1215 (Siena, Pinacoteca Nazionale). Non priva di riferimenti al più antico Cimabue del Crocifisso di San Domenico ad Arezzo è la Crocifissione a c. 75r. Questi elementi suggeriscono una datazione del codice entro l'ottavo decennio del sec. XIII (cfr. Miniatura senese 1270-1420, 2002, pp. 14, 17). Scrittura: littera textualis Legatura antica con assi di legno e mezza pelle, borchie
Bibliografia
Musto, Angelo Clareno ; 1983 ; 626-627 ; Ilari, Indice, 1846 ; V, 73 ; Marchetti, Ordo Offitiorum Ecclesiae Senensis, 1998 ; 33-34, 67 ; Miniatura senese 1270-1420, 2002 ; 14, 17, 60, 256, 258, tav. VIII, fig. 13 ; Mecacci, I tranelli, 2020 ; 201 ; Mecacci, I Manoscritti, 2021 ; 140, 147
Collocazione
G.V.2
Livello del manoscritto
descrizione esterna