Abbreviatio summarum de casibus Raymundi ac Guillelmi Redonensis. De testamentis et codicillis / [Martinus de Fano]
Lingua
latino
Tipo documento
Manoscritto
Titolo
Abbreviatio summarum de casibus Raymundi ac Guillelmi Redonensis. De testamentis et codicillis / [Martinus de Fano]
Responsabilita' principale
Raimundo : de Peñafort <santo>, Guillaume : de Rennes, Martino : da Fano
Possessori e provenienza
Pellegrino Catani curato di S. Clemente ai Servi Siena
Data
[1301-1325]
Descrizione fisica
I, 173, I' carte : membr. ; mm 175x123
Note generali
1. cc. 24r-169v Abbreviatio summarum de casibus Raymundi ac Guillelmi Redonensis. Inc.: Quoniam inter crimina ecclesiastica symoniaca heresis primum optinet locum--Crimina ecclesiastica sunt, quorum exsaminatio, cognitio. Expl.: id est, non necessarias debet perdere. | L'opera è preceduta, nelle prime 23 carte, è contenuta una Tavola dell'opera di Raimondo de Penyafort., 2. cc. 169v-173v [Martinus de Fano], De testamentis et codicillis. Inc.: Qui testari possunt et qui non. Expl.: eccesserunt tales ante talem iudicem (Dolezalek, Verzeichnis, II e IV ad vocem). Il testo siinterrompe, infatti sulla carta finale, c. 173v, sul margine inferiore è il richiamo "Et proposuerunt". | Il Tractatus de testamentis è attribuito da Dolezalek (Verzeichnis, II, IV ad vocem) a Martino di Fano., I testi delle Somme e dei relativi Apparati sono fusi insieme, distinti all'inizio di ogni paragrafo da una "M" (= Magister) e o da una "W" (= Willelmus), ed esposti in forma di Abbreviatio. Questa è costruita alternando brani trascritti dalle "Summae de poenitentia e de matrimonio" di Raimondo di Penyafort a passi del relativo apparato di Guglielmo di Rennes ("Apparatus in Summam Raymundi de casibus poenitentia" e "Apparatus in Summam Raymundi de matrimonio").
Note di provenienza
Il manoscritto appartenne a Pellegrino Catani, parroco della parrocchia di S. Clemente ai Servi, che lo donò alla Biblioteca nel 1867 (cfr. Inventario topografico. Appendice, vol. II, ad vocem). La nota a c. Ir attesta questo passaggio "A dì 31 luglio 1867. Dono del P. Pellegrino Catani curato di S. Clem. a' Servi di Siena"; in basso indice del contenuto di mano moderna.
Note all'esemplare
Numerazione moderna; carte di guardia I e I' cartacee moderne. Fascicolazione: 1(11); 2-7(12); 8(6); 9-15(12); il primo fascicolo è mutilo del foglio iniziale; l'ottavo è più breve per far coincidere la sua fine con la fine del libro II; inizio fascicolo lato pelo Richiami orizzontali. Impaginazione: 6/4/7 [113] 45 x 12 [78] 15/3/15 (c. 84r max., variabile) - rr. 33/ll. 32 Rigatura eseguita a colore Scrittura: littera textualis Decorazione: Iniziale miniata a c. 24r; iniziali filigranate; rubricato. L' iniziale miniata, attribuita a un miniatore umbro, è decorata nel campo con il motivo di un viticcio con piccole foglie e con piccole gocce d'oro, sul margine è un fregio che termina con delle foglie di acanto; i colori usati sono il minio, l'azzurro, il verde intenso e il rosa. L'iniziale nel complesso rivela nello stile i modi propri della miniatura umbra dei primi due decenni del sec. XIV (cfr. Lo Studio e i testi, 1996, pp. 45, 88, 121). Legatura moderna in carta marmorizzata e dorso in pergamena.
Bibliografia
Lo studio e i testi, 1996 ; 26, 45, 88, 121 ; Pomaro Libro e scrittura, 2018 ; p. 120, tav. III
Collocazione
G.V.45
Livello del manoscritto
descrizione esterna