Tractatus de creatione mundi. Passio Iesu Christi composita ex quattuor evangelistis
Lingua
latino
Tipo documento
Manoscritto
Titolo
Tractatus de creatione mundi. Passio Iesu Christi composita ex quattuor evangelistis
Data
[1291-1300]
Descrizione fisica
III, 48 (81-128),I II' carte : Membr. ; mm 207 x 147
Note generali
1. cc. 81r-98r Tractatus de creatione mundi. Inc.: In principis creavit Deus celum et terram. Terra autem erat inanis (Liber Genesis, tr. vulgata; Degenhart-Schmitt, pp. 21-23). | A c. 81r, rubrica: "Incipit tractatus de creatione mundi, et primo de opere primi diei, scilicet quomodo Deus creavit materiam celiet terre sine distinctione et fe, 2. cc. 99r-128v Passio Iesu Christi composita ex quattuor evangelistis. Inc.: In illo tempore dixit Iesus discipulis suis: "Scitis quia post biduum Pasca fiet (Mt. 26,1-27,66; Mc. 14,1-16,1; Lc. 22,8-25,56; Ioh. 13,1-19,42). | A c. 99r, rubrica: "Incipit passio integra domini nostri Iesu Christi composita ex quatuor evangelistis"
Note di provenienza
Il manoscritto è la terza di cinque unità codicologiche che costituivano un manoscritto composito di natura fattizia (ms. H.VI.31), tutte assemblate entro una legatura su assi ricoperte in pelle impressa. Le cinque sezioni di varia provenienza ed epoca, diverse fra loro anche per tipologia grafica e formato, sono state restaurate e rilegate autonomamente nel 2021. La precedente coperta è conservata separatamente insieme alla relative carte di guardia, di cui la terza reca un indice del contenuto di mano del bibliotecario Lorenzo Ilari (sec. XIX). A c. 130r nota in ebraico.
Note all'esemplare
Numerazione recente a matita (81-128) che sostituisce quella moderna eseguita a penna; carte di guardia cartacee di restauro. Fascicolazione: 1(10); 2(8); 3-5(10); inizio fascicolo lato carne. Richiami orizzontali al centro del margine inferiore. Impaginazione: 7/3/12 [121] 3/33/3/25 x 10/3/19/3 [87] 3/9/3/10 - rr. 17/ll. 16 (16 linee scritte su 17 tracciate). Rigatura eseguita a colore. Scrittura: Littera textualis di grande modulo. Decorazione: Sedici pagine decorate (cc. 81r, 82r, 83r, 84r, 85r, 86r, 87v, 89r, 90v, 92r, 93v, 94v, 95v, 96r, 97r, 98r), 99r); una miniatura istoriata (c. 99rv); iniziali in oro decorate; iniziali alternativamente filigranate di rosso e di blu; maiuscole toccate di rosso o acquerellate di giallo; rubricato. Il codice, tra le più importanti testimonianze della miniatura senese allo scadere del secolo XIII, offre delle illustrazioni a metà strada fra disegni acquerellati e miniature vere e proprie, opera di un raffinatissimo artista senese influenzato dalla miniatura transalpina attivo intorno al 1290 e nel corso del decennio successivo. Luciano Bellosi (cfr. bibl.) identifica l'artista, per la serie che illustra gli episodi della creazione e della vita dei progenitori, con Guido di Graziano, autore della tavoletta di Biccherna del 1280 (Siena, Archivio di Stato, n. 7). Allo stesso artista lo studioso attribuisce un importante nucleo di opere, tra cui il dossale di san Pietro (Siena, Pinacoteca nazionale), che presenta delle affinità con le illustrazioni del codice. Ada Labriola prospetta invece una sua formazione nell'ambito della bottega di Guido, distinguendo la mano di questo illustratore (definito Maestro del Trattato de creatione mundi) da quella, assai vicina, dell'autore di una Crocifissione e di un'iniziale istoriata (c. 99rv) che ornano la Passio Iesu Christi composita ex quattuor evangelistis (Maestro ducentesco del Leggendario Domenicano) (cfr. bibl.). Legatura di restauro in assi e dorso in cuoio, realizzata con il restauro del 2021. Il manoscritto è stato restaurato tra agosto e dicembre 2021 dal laboratorio "Restauro carte pergamene e cuoio" di Simone Martini (Firenze).
Bibliografia
Ilari, Indice, 1846, V, 28 ; Iacometti, Manoscritti, 1921 ; 219-223 ; Degenhart-Schmitt, Corpus, 1968 ; I/I, 21-23 ; Conti, Problemi, 1979 ; p. 27 n. 54 ; Ciardi Dupré, Maestro di S. Giorgio, 1981 ; 65 ; Chelazzi Dini, Gotico a Siena, 1982 ; 51-58, 82-84 ; Bellosi, Su alcuni disegni, 1985 ; 40 n.6 ; Bellosi, Contesto cimabuesco, 1991 ; 17-28 ; Miniatura senese 1270-1420, 2002 ; 26, 35, 37, 40, 41, 44, 63 n. 89, 64 n. 103, 267 e fig. 50, 272 e figg. 69-71 ; Duccio. Origini della pittura senese, 2003 ; 104-107 n. 16 ; DBMI, 2004 ; 451-453 ; Labriola, Miniature pisane, 2007 ; 128, 129 fig. 13 e passim ; Pezzo, in Bibliotheca, 2014 ; 11-13
Collocazione
H.VI.31[3]
Livello del manoscritto
descrizione esterna