Deorum dialogi decem / Lucianus ; traduzione di Livio Guidalotti
Lingua
latino
Tipo documento
Manoscritto
Titolo
Deorum dialogi decem / Lucianus ; traduzione di Livio Guidalotti
Responsabilita' principale
Lucianus
Responsabilita' secondaria
[Traduttore] Guidalotti, Livio, [Dedicatario] Leo < papa 10.>
Possessori e provenienza
Benvoglienti, Uberto <nobile; letterato 1668-1733>
Data
[1518-1521]
Descrizione fisica
V, 24 (144-169), III' carte : Membr. ; mm 228 x 146
Note generali
Titolo ricavato dalla rubrica iniziale a c. 151r., cc. 146r-169v Lucianus, Deorum dialogi X, traduzione Livio Guidalotti. Inc.: Leoni X pontifici maximo Livius Guidaloctus Urbinas cubicularius apostolicus felicitatem -- Cum ex his, qui praecipue colunt haec politiora (ep. dedicatoria); Favonius: Ex quo ego sum et inter ventos numeror, nunquam vidi in mari (text., c. 151r). | Rubrica a c. 151r: "Luciani deorum Dialogi X, interprete Livio Guidalocto Urbinate cubicolario apostolico ad sanctissimum Leonem decimum pontificem maximum. De raptu Europae dialogus I. Interlocutores: Favonius et Auster".
Note di provenienza
Il manoscritto è l'ultima delle cinque unità codicologiche che costituivano il manoscritto composito di natura fattizia ms. H.VI.31, tutte assemblate entro una legatura su assi ricoperte in pelle impressa. Le cinque sezioni di varia provenienza ed epoca, diverse fra loro anche per tipologia grafica e formato, sono state restaurate e rilegate autonomamente nel 2021. La precedente coperta è conservata separatamente insieme alla relative carte di guardia, di cui la terza reca un indice del contenuto di mano del bibliotecario Lorenzo Ilari (sec. XIX). Il manoscritto all'inizio del sec. XVIII apparteneva alle raccolte dell'erudito senese Uberto Benvoglienti, pervenute in seguito alla Biblioteca comunale di Siena (cfr. Pezzo, in Bibliotheca selecta, 2014, pp. 14-15)..
Note all'esemplare
Il manoscritto è databile con buona approssimazione al primo quarto del sec. XVI, non prima del 1518, data dell'epistola dedicatoria del Guidalotti a Leone X (c. 150v: "Romae, Idibus maii MDXVIII"), e non oltre il 1521, anno di morte del papa mediceo. Fascicolazione: 1-2(10); 3(4); segnatura a registro a-c2; inizio fascicolo lato carne. Richiami verticali in prossimità del margine interno Impaginazione: 27 [142] 59 x 29 [77] 40 - rr. 15/ll. 15 Rigatura eseguita a colore Scrittura: umanistica corsiva Decorazione: A c. 151r pagina miniata dove è inserita l'impresa di Giovanni de' Medici (Papa Leone X), con il giogo accompagnato dalla lettera "N" e dal motto "Suave"; la decorazione comprende anche lo stemma Medici coronato dalle insegne pontificie e la divisa medicea dell'anello con diamante accompagnato da tre piume (bianca, verde, rossa), e dal motto "Semper". La presenza degli stessi emblemi è stata riscontrata in un gruppo di codici della Biblioteca Medicea Laurenziana la cui commissione è ascrivibile a Leone X (cfr. Dillon Bussi, La biblioteca medicea, 1992, p. 138). Un'iniziale figurata, insieme a un fregio con decorazioni floreali, apre la lettera di dedica a Leone X (c. 146r). Sul manoscritto sono presenti grandi iniziali su fondo oro decorate con motivi floreali, vegetali e bottoni d'oro alle cc. 153v, 155v, 158r, 159v, 161v, 163v, 165r, 167v, 168v; rubricato. Il testo del codice venne pubblicato a Siena nel 1823 dal bibliotecario Luigi De Angelis (Ioanni Baptistae Zannonio ... hos tantum decem quos inter Luciani Samosatensis deorum dialogos Livius Guidoloctus saec. XVI selegit probabit atque latine reddidit Aloysius De Angelis ... consecrat, Siena, Honoratus Porri, 1823), che attribuisce il ritratto nell'iniziale della dedicatoria, ritenuto l'effigie di Luciano, a Raffaello (cfr. bibl.). Le carte di guardia I-III e I'-III' sono cartacee di restauro (2021); le carte di guardia IV-V, bianche (segnate 144-145 ) consistono nelle originarie carte di guardia.
Bibliografia
Ilari, Indice, 1845 ; II, 11 ; Iacometti, Manoscritti, 1921 ; 219-223 ; Kristeller, Iter, 1992 ; II, 154 ; Dillon Bussi, La biblioteca medicea, 1992 ; 138 ; Pezzo, in Bibliotheca, 2014 ; 14-15
Collocazione
H.VI.31[5]
Livello del manoscritto
descrizione esterna