latino

Manoscritto

Decretum / Gratianus. [Glossa Ordinaria in Decretum] / Iohannes Teutonicus et Bartholomaeus Brixiensis

Gratianus, Iohannes : Teutonicus, Bartholomaeus : Brixiensis

[1301-1330]

Bologna

II, 354, II' carte : Membr. ; mm 475x292

1. cc. 1ra-354rb Gratianus, Decretum. Inc.: Humanus genus duobus regitur, naturali videlicet. Expl.: non potest Filius a se facere quicquam nisi quod viderit Patrem facientem (van Hove, Prolegomena, 338-347), 2. cc. 1ra-354rb Iohannes Teutonicus et Bartholomaeus Brixiensis, [Glossa Ordinaria in Decretum]. Inc.: Quoniam novis supervenientibus causis (prooem.); Humanum genus--Tractaturus Gracianus de iure canonico, primo incipit (text.). Expl.: sepe solet filius similis esse patri et magistro discipulus XXIIII. q. I. Cum beatissimus (Dec. C. 24 q. 1. c. 16)-- (van Hove, Prolegomena, 430-432)

Manoscritto giuridico di origine bolognese, esemplato e miniato tra l'inizio e il terzo decennio del sec. XIV. Il codice riporta regolarmente annotate le indicazioni di fine pecia per il testo (29+47+11+8) e per la glossa (19+32+8+6), secondo la partizione attestata da Soetermeer (cfr. Utriumque ius, 241 e 269). A c. 354v, in alto, una scritta erasa ed illeggibile anche con la lampada di Wood, della quale è stata lasciata solo la valutazione "C Flor. de camera".

L'esecuzione del manoscritto è da collocarsi al sec. XIV in., mentre per la decorazione è stata proposta la datazione nel terzo decennio dello stesso secolo (cfr. Lo studio e i testi, 42, 82-83, 111-114). Numerazione moderna; carte di guardia cartacee moderne. Fascicolazione: 1-35(10); 36(4); segnatura a registro con lettera e numero romano; nizio fascicolo lato carne. Impaginazione: 21 [24 (15) 290 (17) 81] 27 x 13/5 [25 (16) 74 (17) 72 (14) 33] 23 (c. 205r max., variabile) - rr. 109/ll. 108 (glossa, c. 205r max., variabili); rr. 67/ll. 66 (text., c. 240r max., variabili). Scrittura: littera bononiensis Decorazione: Vignette all'inizio delle Cause, del De Penitentia e del De Consecratione con oro; iniziali figurate con oro; iniziali decorate con oro; iniziali filigranate; iniziali semplici; rubricato. La decorazione a inchiostro è eseguita da due o più calligrafi. La critica più recente è concorde nell'attribuire le miniature a tre artisti bolognesi: I Maestro del Ricc. 1538 (alias Maestro di Gherarduccio), Maestro del Parigino 2580 (alias Maestro del Graziano di Parigi), II Maestro del Ricc. 1538 (alias Maestro del Graziano di Napoli), per le quali è stata proposta una datazione al terzo decennio del sec. XIV (cfr. bibl.) Legatura di restauro su assi e dorso in pelle.

Ilari, Indice, 1844 ; II, 200 ; Mostra arte Senese, 1904 ; 143 n° 12 ; D'Ancona, Mostra Senese, 1904 ; 378 fig. 2, 379-381 (s. segn.) ; Venturi, Storia dell'arte, 1906 ; 1008-1009, 1012 fig. 780, 1015 (s. segn.) ; Erbach, Miniatura bolognese, 1911 ; 1911 ; 2 (err. K.I.6) ; van Marle, Italian Schools of Painting, 1924 ; IV, 441 ; Salmi, Manoscritto emiliano, 1932 ; 304, fig. 153 ; Pagnin, Miniatura padovana, 1933 ; 17-20 (err. K.I.I) ; Ojetti - Dami, Atlante,1933 ; 142 fig. 725 ; Pagnin, Littera bononiensis,1934 ; 1658 n° 83 ; D'Ancona, Miniature, 1925 ; 111, 39 (err. K.I.6) ; Toesca, Storia dell'arte,1929 ; 836 ; Pirani, Miniatura bolognese,1952 ; 27 fig. 6-7 ; Mostra di manoscritti e incunaboli, 1952 ; 16, 36-37 n° 7, tav. IV ; Mostra storica miniatura, 1953 ; 138 n° 196 ; Salmi, Miniatura italiana, 1956 ; 14 (err. K.S.S) ; Pirani, Miniatura emiliana, 1955 ; 260 ; Rabotti, Elenco,1959 ; 73, 99 n° 23 ; Liotta, Appunti,1964 ; 29 ; Melnikas, Corpus,1975 ; passim ; Gnudi, Bibbia, 1972 ; 573 ; Arcangeli, Pittura bolognese,1978 ; 87 ; Conti, Problemi, 1979 ; 15, 26-27 ; D'Arcais, Organizzazione del lavoro,1979 ; 357-369 ; Conti, Miniatura bolognese,1981 ; 17, 67-69, 80-81, 88, fig. 187-190 ; Lo studio e i testi, 1996 ; 25, 42, 82-83, 111-114 ; Bauer-Eberhardt, Tesori,1996 ; 139 ; Murano, Opere diffuse, 2005 ; 286-287 ; Città del leone, 2023 ; 122-123

K.I.3

descrizione esterna