Breviarium fratrum Minorum secundum consuetudinem Romanae Curiae
Lingua
latino
Tipo documento
Manoscritto
Titolo
Breviarium fratrum Minorum secundum consuetudinem Romanae Curiae
Responsabilita' secondaria
[Miniatore] Sano : di Pietro, [Finanziatore] Petroni <famiglia>, [Finanziatore] Castellani <famiglia>
Possessori e provenienza
Monastero di Santa Chiara <Siena>
Data
[1451-1475]
Descrizione fisica
I, 520 carte : Membr. ; mm 315 x 230 (c. 27r)
Note generali
cc. 1r-6v Kalendarium, 1. cc. 7ra-67vb Psalterium liturgicum (cum invitatoriis, antiphonis, hymnis, versiculis, responsoriis, canticis). Titolo attestato: Incipit psalterium ordinatum, 2. cc. 68ra-70ra Litaniae, orationes, 3. cc. 70rb-75rb Hymnarium | Inni ai Notturni, Lodi e Vespri per occasioni del tempo e dei santi: Adventus - Pentecostes; s. Iohannes Baptista - Omnes sancti., 4. Breviarium. Titolo attestato: Incipit ordo breviarium fratrum minorum secundum consuetudinem Romane Curie, cc. 79ra-277rb Proprium de tempore (I sabbatus Adventus - Dominica IV mensis novembris), cc. 277va-280rb Rubricae generales, cc. 283ra-475vb Proprium sanctorum (Vigilia s. Andreae - s. Catharina), cc. 479ra-503vb Commune sanctorum, cc. 503vb-508ra Officium Beatae Mariae Virginis, cc. 508ra-508va Ordo ad comunicandum infirmum, cc. 508va-509vb Ordo ad unguendum infirmum, cc. 509vb-516vb Ordo commendationis animae, cc. 516vb-518rb Ordo ad benedicendum mensam
Note di provenienza
Il manoscritto commissionato e realizzato per le Clarisse della Certosa di Maggiano, proviene dal monastero senese di S. Chiara dove le suore si erano trasferite nel 1596; il codice fu trasferito alla biblioteca il 10 giugno 1811 come attesta la nota del bibliotecario De Angelis "Spectabat ad moniales Clarissas Monasterii SS. Philippi et Iacobi civitatis Senarum. Ad Bibliothecam publicam eiusdem civitatis translatum est die decima iunii 1811. Aloysio De Angelis bibliothecario". La presenza degli stemmi delle famiglie Petroni e Castellani (c. 7r e sui tiranti della legatura) potrebbero far riferimento ai committenti dell'opera; nel primo caso il membro della famiglia Petroni potrebbe essere identificato con Ludovico (diplomatico e umanista senese, 1409-1478), mentre nessuna ipotesi è stata avanzata riguardo al Castellani con cui il Petroni avrebbe condiviso la commissione.
Note all'esemplare
Numerazione recente a matita; bianche le cc. 75v-78v, 280v-282v, 476r-478v, 518v-520. Fascicolazione: 1(6); 2-7(10); 8(12); 9-28(10); 29(4); 30-48(10); 49(6); 50-52(10); 53(12); inizio fascicolo lato carne. Richiami orizzontali. Impaginazione: 35 [195] 85 x 25 [65 (15) 65] 60 - rr. 34/ll. 33 (c. 27r) Rigatura eseguita a inchiostro Scrittura: littera textualis Decorazione: Pagine illustrate (cc. 1r-6v, 7r, 8r, 79r, 100r, 120v, 148r, 394v, 435r); iniziali istoriate (c. 26r, 31r, 36r, 42v, 48r, 57v, 59r, 104r, 106r, 108v, 116r, 129v, 131v, 153v, 199v, 200v, 219r, 223r, 225r, 230v, 233v, 241v, 283v, 302v, 306v, 318v, 323v, 325r, 327r, 337v, 362r, 385r, 390r, 394r, 395r, 401v, 427r, 435v, 458v, 479r); iniziali figurate; iniziali decorate su fondo oro con fregi a fiorami nei margini; iniziali filigranate; rubricato. L'apparato decorativo è dovuto in gran parte alla mano di Sano di Pietro, supportato dalla sua bottega. Abbastanza discussa è l'epoca di esecuzione, situata nella fase della tarda attività, tra il 1450 e il 1480, o intorno al 1441, anno in cui Ludovico Petroni è nominato da papa Eugenio IV senatore di Roma (la presenza di san Ludovico di Tolosa in uno degli smalti della legatura rappresenterebbe inoltre un indizio in favore). Le miniature si caratterizzano per la felicità inventiva e per la freschezza narrativa, notevole soprattutto nelle scene di commento ai mesi del Kalendarium, che descrivono le varie incombenze stagionali all'interno del convento (cfr. bibl.). Legatura coeva su assi ricoperte di velluto rosso, che reca su ogni piatto 12 rosoni d'argento e 5 nielli (con i santi Francesco, Pietro, Paolo, Giovanni Battista, Bernardino da Siena, sul piatto anteriore; Chiara, Ludovico, Antonio, l'Angelo annunciante e la Vergine sul piatto posteriore); i tiranti in velluto rosso destinati alla chiusura del codice, recano borchie con smalti traslucidi con figure di santi e gli stemmi delle famiglie Castellani e Petroni (presenti anche nel margine di c. 7r).
Bibliografia
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Collocazione
X.IV.2
Livello del manoscritto
descrizione esterna