Tipo documento
Manoscritto
Responsabilita' secondaria
[Copista] Giovan Marco Cinico, [Miniatore] Majorana, Cristoforo <Napoli, fl. 1472-1492>
Possessori e provenienza
Feroni, Leopoldo <Firenze, fl. sec. XIX, prima metà>, Feroni Giuseppe Maria <cardinale ; Firenze, 1693 - Roma, 1767>
Descrizione fisica
118 carte : Membr. ; mm 181 x 128 (c. 20r)
Note generali
Collectarium, cc. 3r-41r Proprium sanctorum (Corpus Christi, B. Maria Virginis, s. Catharina, s. Maria Magdalena, s. Dominicus, s. Petrus, s. Thoma, s. Vincentius conf., s. Franciscus; s. Antonius de Padua, s. Bernardinus, s. Iohannes Baptista, s. Iohannes ev., s. Georgius, s. Michael Arch., ss. Petrus et Paulus, s. Luca, s. Iulianus, s. Christophorus, s. Sebastianus; lacunoso), cc. 41v-45v Symbolum "Quicumque". Inc.: Quicunque vult salvus esse ante omnia opus est, cc. 45v-47r Psalmus XC. Inc.: Qui habitat in adiutorio altissimi in proteptione dei, cc. 47r-116r Orationes
Note di provenienza
Il manoscritto è pervenuto con il lascito di Leopoldo Feroni l'11 luglio 1850 (Archivio storico della biblioteca, Versamenti e doni, III, n. 90, con l'annotazione "dicono che fosse del cardinale [Giuseppe Maria] Feroni"). Il codice sarebbe stato esemplato, presumibilmente a Napoli, da Giovan Marco Cinico, calligrafo attivo nell'ultimo trentennio del sec. XV presso la corte di Ferrante d'Aragona.
Note all'esemplare
Numerazione recente a matita sul margine inferiore destro; sul margine superiore numerazione moderna (1-117) che esclude la prima carta; cc. 1 e 117-118 bianche. Fascicolazione: 1(7); 2-14(8); 15(7); il fasc. 1 è un quaterno privo del 6° foglio; il fasc. 15 è un quaterno privo di un foglio ma non ci sono lacune testuali; inizio fascicolo lato carne. Richiami verticali Impaginazione: 27 [101] 53 x 18 [65] 45 - rr. 15/ll. 15 (c. 68r) Rigatura eseguita a secco Scrittura: littera antiqua Decorazione: Pagine illustrate (cc. 2v, 4v, 7v, 9v, 11v, 13v, 15v, 17v, 19v, 21v, 23v, 25v, 27v, 29v, 31v, 33v, 35v, 37v, 39v); iniziali dorate su fondo alternativamente rosso/blu; iniziali con decorazione a inchiostro; rubricato (rubriche in oro per le cc. 2-38). L'apparato decorativo caratterizzato da miniature a piena pagina con figure di santi entro cornici riccamente decorate a fogliami nei colori rosso, azzurro, verde e dorature, di ispirazione catalano-fiamminga, è stato attribuito da T. De Marinis a Matteo Felice attivo a Napoli tra il 1467 e il 1493. Attribuzione non condivisa da Gennaro Toscano che le riferisce invece a Cristoforo Majorana, di cui si hanno notizie documentarie dal 1472 al 1492 (cfr. bibl.). Legatura di restauro, su assi rivestite di pelle rossa, tracce di due fermagli; il manoscritto è conservato in una fodera di velluto rosso.
Bibliografia
De Marinis, Codici calligrafici, 1962 ; 181, tav. XVI ; De Marinis, Codici miniati, 1969 ; 93-94 ; Toscano, Matteo Felice, 1996 ; 49 ; Garosi, Inventario della Biblioteca, 2002 ; I, 11-14 ; De Pierro, in Bibliotheca selecta, 2014 ; 36
Livello del manoscritto
descrizione esterna